20100805

H e r b e r t. 100 LBS

Herbert. Matthew Herbert. Lo dico per non creare confusione all'interno dei mille progetti dell'artista inglese, ma soprattutto per identificare questo disco come un lavoro house - dove invece con altri pseudonimi lavora su sperimentazioni, jazz, techno.
Lo stile che viene proposto all'interno di questo lavoro è ben radicato nella storia del genere, con qualche spigolosità techno, ma per il resto aderente alle ritmiche, alle voci, ai sapori di quella musica nata a Chicago nella seconda metà degli anni ottanta. Certo, è più house da ascolto, meno da pista da ballo e più razionale, se mi passate il termine. Soprattutto a livello di atmosfere, c'è una ricerca costante della sfumatura, dell'umore, dei movimenti lievi e studiati, ma non per questo meno emozionanti. Il primo disco di un percorso che negli anni si rivelerà sempre più rischioso, nuovo, teso a dare un'idea di futuro, ma che proprio nelle sue prime tappe nasconde già tutto quello che sarà.

Balthazar Smith

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