20090509

BRIAN ENO: ANOTHER GREEN WORLD

Qualche tempo addietro (ah, come mi piace questa parola) mi è stato regalo un taccuino. Uno di quelli neri, essenziali, da giovani pensierosi che non sanno mai bene dove scrivere le loro cose importanti (compresa la lista della spesa). Tendenzialmente mi segno citazioni (da usare per darmi un tono), libri da comperare, idee e cose così. Tutte frasi molto corte, che si esauriscono nello spazio di qualche riga o meno. Another green world oltre a essere un disco spartiacque nella discografia del Divino è anche un taccuino musicale, costituito da brani brevi, circolari, che in qualche modo rappresentano dei piccoli semi piantati per quella che sarà la carriera di Eno. Lampi di genio, improvvisazioni, squarci mai del tutto definiti, forse incompiuti, ma proprio per questo a loro modo perfetti. Una specie di bazar, un negozio pieno di chincaglierie, tra il rock sperimentale e l'ambient, tutto proiettato tra il presente e il futuro. Da qui si inizia a sbiriciare verso il domani (elettronica, wave, sperimentazioni). Un disco visionario non solo all'interno del panorama musicale, ma anche a livello percettivo.

Balthazar Smith

-----> L I N K <-----

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