20090429

AUTECHRE: AMBER

Forse questa cosa me la sono sognata, o forse no. A volte la memoria fa strani scherzi, però ve la racconto ugualmente.

Come spesso accade quando devo incontrarmi con qualcuno arrivo sempre in anticipo, non proprio sempre, ma quasi. Quella sera dovevo passare al lavoro da un amico e, conoscendomi, mi ero portato un pò di musica da ascoltare in attesa che lui avesse finito. Giravo per la città a piedi ascoltando questo disco, il secondo del duo inglese.  Mentre passeggiavo guardavo i palazzi, che con la poca luce della sera mi sembrano sempre più interessanti da osservare. Tra un tetto e un balcone, spuntò qualcosa che viene definito fenomeno ottico. Io non lo sapevo che si sarebbe manifestato quella sera, o perlomeno non me lo ricordavo. Forse distrattamente ne avevo sentito parlare al telegiornale, ma di certo non me ne ero ricordato. Un'eclissi di luna si mostrava davanti ai miei occhi. Nello stesso momento nelle mie orecchie risuonava Further, e in quel momento capii che non sempre quello che ascoltiamo appartiene a questo mondo. Forse i miei piedi si erano sollevati da terra, forse le mie mani si erano aperte e le mi braccia si erano spalancate. Forse non ero più qui, ma lì. Non lo so, so solamente che raramente mi ero sentito così dentro un brano musicale e così lontano dalla terra. E tutto questo solo per dieci minuti della mia vita. Non è mai più capitato.

Magari è stato solo un sogno, e tutto sommato non importa che troviate la vostra eclissi di luna per ascoltare questo disco. Ascoltatelo e basta. Un'eclissi di luna potrebbe presentarsi davanti ai vostri occhi.

Balthazar Smith


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