Ultimamente sto ascoltando un disco di Lucio Battisti intitolato Io tu noi tutti. E' un disco molto funky, pieno di ritmo ma anche di ballate romantiche, crepuscolari come questo pezzo. Il testo è ben calibrato, tra l'amore e la solitudine di due anime, tra il perdersi e il ritrovarsi. Molte volte ritrovarsi è quasi più piacevole dell'incontrarsi per la prima volta, riprendere come se fosse tutto nuovo delle cose che già conoscevamo, ma che in qualche modo erano state messe da parte. Ogni volta che ascolto questo pezzo rimango stordito dalla similitudine con gli aeroplani in cerca di un campo di atterraggio. Quel senso di serenità che tutti noi cerchiamo negli altri, ma che non sempre riusciamo a restituire.
Bastian Smith
Soli
per un attimo.
Caduti
dentro altre immagini
altra gente in me,
non tu
ma non è importante perché io so già che poi,
ti amerò di più.
Come aeroplani
nella nebbia io e te,
disperatamente cerchiamo
un campo d'atterraggio in noi.
Non temere non c'è fretta, sai,
vedrai...
Naturalmente poi
ti abbraccerò mi abbraccerai.
Un albero fiorì
qualche primavera fa
rimase in fondo all'anima un frammento rosa
è logico che noi
ci rifugiamo lì
al primo freddo anche un niente caldo
diventa qualcosa.
Soli
ma solo per un attimo
improvvisamente
confusi, sospesi
quasi due estranei
altra gente in te
non io.
Ma non è importante perché io so già che poi
mi amerai di più.
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