Il malinteso c'è. Ma non ci teniamo a risolverlo. In fondo è sempre meglio tenere tutto aperto, non si sa mai che possa venirne fuori qualcosa di buono. Se poi verremo accusati di essere ambigui, faremo finta di niente, diremo che sono gli altri a vedere quello che vogliono, che a noi le cose sono capitate, che non abbiamo pianificato nulla. Siamo genuini, siamo veri e non prendiamo per il culo nessuno. La gente non vuole sentire altro. Staremo lì, nella nostra palude, nel nostro fiume, nascosti appena sotto la superficie dell'acqua. Il nostro muso non si vedrà, c'è ma praticamente non si vede. Quando sarà il momento usciremo e quello che sarà, sarà. Un pò come un'alligatore, ecco. Hai presente? Sta lì, c'è ma non si vede, ma poi quando spalanca la bocca lo senti, e anche se fino a prima non lo vedi, capisci che è sempre stato lì. Magari non ci hai fatto caso, magari hai voluto far finta di nulla, come un dolore che preferivi evitare, ma è presente. Anche noi siamo così: ci hanno sempre snobbati, evitati, confusi, messi in un angolo, ma prima o poi toccherà a noi. E quando arrivano le mandibole a stringere le senti. Noi saremo così. Saremo quel dolore, hai capito no? Saremo quel dolore che hanno spesso rinnegato, come un figlio non riconosciuto. Facciamoli pensare quello che vogliono, a me sta bene, poi quando sarà il momento capiranno di che pasta siamo fatti.
Balthazar Smith
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