Una voce tagliata è quasi sempre una faccia segnata dalle lacrime. Qui però siamo subito dopo la disperazione, dalle parti della rabbia, prima ancora che diventi rassegnazione.
Il secondo e ultimo disco dei Neutral Milk Hotel è un disco di sfumature, costruito tanto sulle chitarre acustiche e sui testi surreali quanto sull'elettricità e la crudezza di certe atmosfere. E' in mezzo a questi due punti, che l'album trova il suo equilibrio, seppur precario e sempre sull'orlo di una confusione che conduce alla rivelazione. Per merito di tutto questo, andiamo incontro a dei brani che sono un manifesto di ingenuità e di maturità. Da una parte il suono retrò, un pò naif (a cui la copertina fa riferimento), e dall'altra la consapevolezza di aver capito le miserie della vita, pronti (o meno pronti) per affrontare le delusioni della vita. Ognuno di questi brani è senza tempo e senza luogo, proprio perchè trova rifugio in una lontana proiezione della realtà. A rendere ancora più forte questa sensazione è il punto di riferimento, I diari di Anna Franck, le pagine di un'adolescente rapita di peso dalla sua giovinezza e condotta all'età adulta. E' in quella vita, in quella esperienza, che questi brani nascono, e via via scoprono la loro natura: musiche di ragazzi che parlano da nuovi adulti. Nulla di più tragico: la testimonianza di un passaggio.
Balthazar Smith
-----> L I N K <-----
Il secondo e ultimo disco dei Neutral Milk Hotel è un disco di sfumature, costruito tanto sulle chitarre acustiche e sui testi surreali quanto sull'elettricità e la crudezza di certe atmosfere. E' in mezzo a questi due punti, che l'album trova il suo equilibrio, seppur precario e sempre sull'orlo di una confusione che conduce alla rivelazione. Per merito di tutto questo, andiamo incontro a dei brani che sono un manifesto di ingenuità e di maturità. Da una parte il suono retrò, un pò naif (a cui la copertina fa riferimento), e dall'altra la consapevolezza di aver capito le miserie della vita, pronti (o meno pronti) per affrontare le delusioni della vita. Ognuno di questi brani è senza tempo e senza luogo, proprio perchè trova rifugio in una lontana proiezione della realtà. A rendere ancora più forte questa sensazione è il punto di riferimento, I diari di Anna Franck, le pagine di un'adolescente rapita di peso dalla sua giovinezza e condotta all'età adulta. E' in quella vita, in quella esperienza, che questi brani nascono, e via via scoprono la loro natura: musiche di ragazzi che parlano da nuovi adulti. Nulla di più tragico: la testimonianza di un passaggio.
Balthazar Smith
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