Nella mia mente i Dirty Three sono sempre stati una versione più rock, strumentale e meno blues dei Morphine. Lo so, ho dei problemi, non lo nego. Credo perchè entrambe le formazioni erano un trio anomalo, molto ai margini della scena musicale e sempre un po' dimenticati. Il resto credo di mettercelo io, come quelli che confondono De Niro con Pacino. Non c'è una motivazione vera e propria, se non la confusione mentale.
Non ho ascoltato altri dischi dei Dirty Three, e non credo che lo farò. O almeno, per il momento è così.
Troppo alta l'idea che mi sono fatto di questo gruppo per rovinarli con altri album. Per me la band australiana è questo disco, e nessun'altro. Ne hanno fatto di migliori? Di più belli? Non voglio saperlo.
Tra l'altro non credo possano esistere titoli più belli di questi: Some summers they drop like flys, I really should've gone out last night, I offered it up to the stars and the night sky.
Senza dimenticare il titolo! Ah, che titolo!
E vogliamo parlare della copertina? Un dipinto che racconta perfettamente la musica che c'è dentro.
Quindi, se nella realtà non possiamo evitare le cose, belle o brutte che siano, io qui mi rifiuto di saperne di più, mi accontento e passo avanti.
No dai, sto scherzando. Adesso mi procuro gli altri dischi e vedo di farmeli piacere almeno la metà di questo. Magari mi piacciono di più. Prima però mi riascolto i Morphine, sai mai che ho ancora quel dubbio lì.
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