20111002

b o n n i e p r i n c e b i l l y | i see a darkness

Ad un certo punto, quello che vuoi, è lasciarti andare. Vuoi sentire che il tuo corpo, immobile, venga trasportato da qualcuno o qualcosa. Può sembrare un modo per risultare passivi, in verità è una decisione presa consciamente, tanto quanto una decisione opposta a quella. Non c'è motivo di trattenere, di controllare, di misurare e di capire, quello che conta è provare a sentire qualcosa senza essere noi stessi a guidare quella cosa, lasciando che sia essa a farlo. E tutto scorre, come quando sei ubriaco e vedi tutto passare più velocemente, senza riuscire a afferarlo perchè non ne hai la forza o la reattività.
È con questa idea che vorrei affrontare ogni disco che ascolto, senza pormi troppe domande e lasciando fluire tutto quello che accade. Credo che sia anche l'atteggiamento che Bonnie 'Prince' Billy lascia trasparire in alcuni momenti di questo album. Facendosi travolgere dai suoni, dalle melodie, immediate, e dalle parole, che escono di getto, senza alcuna paura. Affrontando, più o meno consapevolmente, come in uno spazio tra il sonno e la veglia, tra il troppo alcol e la sobrietà, quello che è accaduto nella propria vita. Lavorando sulle sfumature, sulle tonalità che non sono nè nero nè bianco, ma un pò di entrambi i colori. Un pò morti e un pò vivi, è questo che ci permette di rischiare, di provare, non è mai nato nulla di buono o di nuovo dalla certezza. Guardando dentro quella oscurità, ci possiamo rendere conto di quello che siamo e di quello che possiamo diventare. Con la testa che si sporge verso il baratro, pronti a cadere, ma senza la certezza di volerlo fare. L'unico modo per arrivare a quel punto è spingersi fino a là. Non serve molto: un pò di coraggio o di disperazione, una voce immersa in qualche tunnel desolato, e una chitarra. Con la sedia al confine con il precipizio, a volte si ragiona meglio.

Balthazar Smith

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