20110125

BOYZ N THE HOOD (John Singleton)

Il primo film di John Singleton è molto probabilmente anche il migliore all'interno della sua filmografia. Realizzato nel 1991, è un'opera che fotografa alla perfezione un periodo storico, quello a cavallo tra gli anni ottanta e novanta. Da un decennio materialista a un decennio nichilista, ma anche molto produttivo e pieno di contaminazioni. Per molti questo è un film sull'hip hop, il che è vero solo in parte. Molto probabilmente questo avviene grazie alla colonna sonora, all'abbigliamento, al fatto che in quel frangente storico il genere stesse vivendo uno dei suoi periodi migliori, e allo stesso tempo più commerciali.
In sostanza però quello delle gang era un fenomeno in aumento, e la musica che ne accompagnava le vicende era - ed è - proprio l'hip hop, soprattutto quello della west coast. E' in questa zona degli Stati Uniti che viene ambientata la storia. Sono i quartieri periferici di Los Angeles uno dei punti di forza del film: quartieri come Compton e in generale l'area di South Central. Strade, vie, edifici, case, scuole, negozi, nei quali effettivamente la vita è criminalità, guerre tra clan, sparatorie, la polizia che fa di tutto per non intervenire. In poche parole un ghetto, abitato principalmente da afro americani e ispanici, che si fanno la guerra tra di loro. Intenso e preciso il discorso che uno dei personaggi cardine del film, interpretato da Laurence Fishburne, fa a suo figlio e all'amico: sono loro stessi a fare del male alla loro gente, messi l'uno contro l'altro dal mercato della droga e delle armi.
Da questo punto di vista il film non lesina in impegno,sociale e civile, stabilendo le regole del gioco all'interno di un sistema marcio, che ha prodotto migliaia di uccisioni.
La pellicola è costruita sulle radici, e su come esse siano fondamentali. Radici intese come istruzione, educazione, e sulla centralità della figura paterna nella crescita di un ragazzo. La prima parte del film vede i tre protagonisti da ragazzini, attraverso i loro gesti, comportamenti e frasi si può intuire quale sarà il loro futuro all'interno di un quartiere che ha come sottofondo i Run Dmc tanto quanto gli elicotteri della polizia e gli spari. La seconda fase è sviluppata sette anni dopo, con i protagonisti cresciuti. C'è chi sta per finire il college, chi invece è appena uscito dal riformatorio, e rispetto a questo contesto, ai loro sguardi, al loro abbigliamento persino possiamo vedere una sorta di concretizzazione del loro passato, la potenza che diventa atto. Quello che siamo stati è quello che saremo, sembra dirci questo film. Non sempre questo è vero, ma questo dipende molto dal tipo di ambiente con il quale si ha a che fare. L'educazione ricevuta da uno tre ragazzi sarà fondamentale per permettergli di salvarsi la vita, e di riconoscere - sembra semplice, ma così non lo è - il bene dal male. Personalmente ritengo questo uno dei lavori più rappresentativi di un'epoca e di una realtà, prodotto di una cultura che proviene dalla strada, e che di essa parla e si genera.

Balthazar Smith

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