20101006

M a s s i mo V o l u m e. STANZE

Ho sempre avuto paura che potesse esistere qualcosa del genere. Qualcosa che confermasse che il buio che vedevo era reale, apparteneva a me tanto quanto a altre persone. Che non lo notavo solo io. E' questa la prima cosa che ho pensato ascoltando i Massimo Volume. Perchè la musica è tagliente, cinica, senza via d'uscita, mentre i testi sono come degli edifici con le finestre illuminate nelle serate di autunno: desideri entrarci dentro e allo stesso tempo provi un sentimento di repulsione, di claustrofobia. E i loro pezzi sono proprio Stanze, luoghi concreti, portatori e protagonisti di storie, quasi sempre piccole e quasi sempre grandi. Qualcosa che ti attira dentro proprio perchè le loro parole sono ricordi riportati in superficie, nei posti che grazie a loro torniamo a conoscere.

Balthazar Smith

-----> L I N K <-----

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