20100731

L e d Z e p p e l i n. III

Alcune cose cambiano. Alcune cose non cambiano. Molte cose passano di moda. Nel caso di questo disco la copertina è invecchiata male, ma le canzoni hanno la stessa grazia e magia di un tempo. Dico questo probabilmente perchè influenzato dal periodo nel quale ho iniziato a ascoltare i Led Zeppelin - avevo quattordici anni circa - uno dei più difficili e strani di tutta la mia carriera da essere umano. Ma soprattutto perchè quell'epoca, in qualche modo, continua a ritornare, a seguirmi, a non lasciarmi andare. L'adolescenza non svanisce mai, neanche quando impari - o credi di saperlo fare- a controllarti, a razionalizzare
Un'età senza tempo, senza mete, senza capirci veramente qualcosa, senza punti di riferimento concreti. Con la presunzione di sapere tutto e in realtà di non conoscere nulla, con le spalle al muro e qualche pugno scagliato nell'aria, a colpire non si sa che cosa. Io. Io come molti altri abbiamo trovato sollievo, o comprensione, o rifugio, chiamatelo come volete, in qualcosa che in teoria non doveva appartenerci, ma che in fondo parlava a noi più di qualunque adulto potessimo incontrare lungo la strada. Se abbiamo perso qualcosa è stato allora, se vogliamo provare a ritrovarlo, forse è ancora in queste canzoni.

Balthazar Smith

-----> L I N K <-----

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