20100617

d E U S. WORST CASE SCENARIO

La parola lacerante indica l'attributo che si dà a un'azione che tende a rompere, strappare una qualche cosa. Questo è l'effetto che fisicamente ha, ad esempio, una lama su un corpo, un oggetto. C'è poi una connotazione che questo termine prende, nell'associarlo a un sentimento, a una situazione, un'emozione. Un'accezione negativa, vicina al dolore, qualcosa che è estremo, che si snoda attraverso un territorio profondo, che ci spinge a esplorare luoghi che non sapevamo di conoscere. Lacerante è anche l'aggettivo che utilizziamo associato a un suono, come se ci penetrasse le orecchie, lasciandoci in uno stato di inquietudine e confusione. I dEUS hanno un suono che si potrebbe definire utilizzando questo termine? Forse sì, ma non è solamente quello che riescono a produrre a livello uditivo che mi spinge a definirli tali, bensì come essi gestiscono le dinamiche compositive, le atmosfere che creano, disturbanti anche quando si muovono su una struttura di ballata. Qualcosa che si manifesta nella loro natura. Nel loro essere estramente europei nello spirito - sono belgi - eppur così vicini all'essenzialità e al taglio proprio della musica indipendente americana. In questo modo prendono in mano il loro coltello, nel quale la lama è la loro nazionalità, la capacità malinconica e poetica, mentre il manico sono le loro influenze artistiche d'oltreoceano, e quindi la rabbia. Lacerano.

Balthazar Smith

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