20100102

S 49

Si muovevano tutti, guardavano da tutte le parti, ma mai i loro piedi o quelli delle altre persone. Non avevano idea di cosa stessero calpestando, e solo ogni tanto qualcuno voltava lo sguardo verso il pavimento. Lì c'erano i riflessi delle luci al neon, i colori e le sostanze che avevano pagato, indossato, mangiato, bevuto e portato all'interno del locale. Stavano passeggiando su tutto: braccialetti luminosi, drink, vomito, fango, sigarette. Non avevano nessun interesse per quello che si sarebbero portati sotto le suole fino alle loro camere da letto, e prima ancora nei soggiorni, nei bagni, nelle cucine, per le scale, nelle auto, per strada. Avevano solo bisogno di muoversi e lo facevano come meglio gli riusciva. Io la mattina dopo avevo una macchia di non so che cosa sulla camicia e le scarpe sporche di musica a alto volume. Per tutto il giorno non pensai ad altro che a tutte quelle persone, chine sulle loro scarpe, intente a lavarle. Come avevo fatto io, così avrebbero fatto anche loro. Mi sembrò un buon modo per provare a ricordare cos'era successo.

Balthazar Smith

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