20090819

THE KINKS: FACE TO FACE

Coloro che amano le cose indie pop prima di ascoltare le band che escono in questi anni dovrebbero tornare indietro di quarant'anni e sentire questo gruppo, in particolare questo disco. Perchè se i Beatles li conosciamo - giustamente- tutti, non altrettanto si può dire dei Kinks, i quali forse erano meno hippie, meno giovanili, ma molto più inglesi, più legati all'immaginario della loro patria, che hanno saputo racccontare e esporate come pochi altri gruppi inglesi. Cantavano di piccole storie, avventure di provincia, di cose vicine al quotidiano con un tono ironico, satirico quasi, non di viaggi lisergici, droghe, sogni di pace e di campi di fragole per sempre come gli scarafaggi. Belle and Sebastian, Blur, e centinaia di altri gruppi - inglesi e non, sia chiaro- hanno ascoltato e imparato la lezione. Se da una parte c'erano gli Who con My generation, dall'altra c'erano loro con You really got me, potente e proto punk tanto quanto il pezzo del gruppo di Pete Townshend.
Face to face non è nemmeno il loro miglior album, ma l'inizio di una serie di capolavori, che continuerà per almeno altri tre dischi memorabili. Non mi soffermo sulle canzoni perchè semplicemente sono tutte a un livello molto alto, tutte possibili hit, che svariano dal divertito al malinconico, ricche di colori e forme proprio come questa magnifica copertina. L' Inghilterra del 1966 è tutta qui, in breve: swinging London.

-----> L I N K <-----

Balthazar Smith

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