Head over heels significa all'incirca
sottosopra, e un pò è quello che capita quando si ascolta questo disco. Differente rispetto a
Garlands - il primo album - questa seconda opera inizia a delineare quello che sarà il suono futuro della band, quello che caratterizzerà non solo il loro percorso ma anche l'attitudine e le atmosfere dell'etichetta di cui erano il gruppo di punta: la
4AD. Già in alcuni brani del disco precedente si scorgevano segnali di un qualcosa in divenire -
Blind dumb deaf, The hollow men - che in questo disco trovano un fedele compimento. Meno
post punk, meno
Siouxsie, meno basso marmoreo e batterie marziali e più vocalizzi, spirali, correnti e spiriti colorati tra il nero e il rosa. Sempre un suono molto uterino, con un impatto molto forte, emozionale, ricco di
pathos ma mai stucchevole. Quegli attacchi impulsivi, che piovono dal nulla lasciando l'ascoltatore senza fiato, in una sensazione di disorientamento che è tanto ambigua quanto piacevole.
Balthazar Smith
-----> L I N K <-----
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