Il volume 2 rispetto al primo è molto più fedele al titolo: in pratica molto più ambientale rispetto al predecessore, che presentava elementi ritmici tipici della prima ondata techno di fine anni ottanta. Qui di battiti ce ne sono ben pochi, quasi nessuno, mentre i fruscii, i silenzi, le sfumature sono le anime nere di questo disco. Dico anime nere perchè questo è un viaggio non solamente sonoro, ma anche mentale, psicologico, negli spazi più cupi del suo compositore, nelle sue paure. Un anima nera che a tratti rivela anche un certa vena surreale, infantile, da sempre marchio di fabbrica dell'artista inglese. Il lavoro è composto da due dischi, pesanti e leggeri allo stesso tempo, come un'atmosfera rarefatta che con il passare dei minuti diventa sempre più intensa, a tratti quasi insopportabile. Ma il bello è proprio questo, cioè suscitare fastidio nell'ascoltare. Non fisico, ma mentale, percettivo. Qualcosa di alieno e di familiare nello stesso tempo. Noi in un'altra dimensione.
Balthazar Smith
-----> L I N K 1 <-----
-----> L I N K 2 <-----
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