20110615

| R O B E R T W Y A T T | ROCK BOTTOM |

Ho iniziato con il togliermi le scarpe, i calzini, i pantaloni, infine la maglietta. Mi sono tolto tutto. Non quello che avevo legato ai polsi, ricordo di qualcosa e di qualcuno che mi sarei voluto portare ovunque.

I miei piedi toccano la sabbia. Prima: secca, calda, ogni granello appesantisce i miei passi. Dopo: bagnata, umida, così flebile nella memoria da dimenticarsi alla prima onda le orme che ho lasciato.

Il primo dito che tocca l'acqua è il recettore che mi indica la temperatura, il resto sono tentativi di ambientamento (Sea Song).

Inizia la mia immersione, con l'acqua che mi copre fino al busto e i piedi che lentamente abbandonano la sicurezza del fondo (Last Straw).

Quello che arriva dopo è l'immersione vera e propria. La costa che diventa sempre più lontana. La testa sotto, gli occhi semichiusi, le braccia che sentono la corrente, le braccia che aprono l'acqua, le gambe che le seguono. Tutto scorre, dentro a qualcosa che mi circonda, mi avvolge, fluisce, influisce sui miei movimenti ( Little Red Riding Hood Hit The Road).

Sempre più giù, un respiro, un altro respiro, piano. Ritmico. Trattenere, mai rilasciare. L'acqua da azzurra è blu, da blu diventa scura, fino a diventare infinita. Cerco, scendo sempre, cerco, scendo, scendo, scendo. Ritmico. Pulsante. Ormai penso solo a te e al mio respiro (Alifib).

Ti ho vista mentre nuotavo nell'abisso, che era un pò il mio abisso, ma ho portato anche te, e nuotavi al mio fianco (Alifie).

In alto è di nuovo azzurro, se mi avanza ancora del tempo riesco a tornare a galla e a ricominciare tutto daccapo con me stesso (Little Red Robin Hood Hit The Road).

Balthazar Smith

| L I N K |

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