Inizia come un film pop, con i personaggi presentati dalla musica che cambia a seconda della loro caratterizzazione, e prosegue tra battute sagaci, sangue, amori annegati nella paura della quotidianità, il tutto raccontato con la classica tensione che contraddistingue Refn e il suo sguardo. Un'opera costruita attorno a degli intrecci che man mano che vengono narrati si fanno sempre più stretti. In alcuni casi questo movimento è claustrofobico, violento, tendente a stritolare; in altri invece porta a un avvicinamento, a un superamento dei propri limiti e delle proprie angosce, a una vera e propria scoperta di sè stessi e dell'altro. Un modo originale e efficace di mostrare stati d'animo diversi che però appartengono allo stesso spicchio di mondo.
Balthazar Smith
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