20091111

BURIAL: BURIAL

Sono passati tre anni dall'uscita di questo disco, che molto probabilmente verrà segnalato come uno dei più importanti di questo decennio. Un simbolo di questi anni zero, anni mal definiti, nei quali c'è mancanza di chiarezza, dove si concentrano infinite traiettorie, spirali, malesseri e vaghe speranze. Anni nei quali il futuro è qui e adesso, ma non siamo capaci di affrontarlo, così presi a rimandare le soluzioni dei nostri problemi a anni migliori. Burial è semplicemente l'eco di una notte passata, di un ricordo lontano, di qualcosa che non capiremo ma che in fondo abbiamo amato. E' un viaggio in una città, nelle sue periferie, tra i rumori dei locali e i rumori delle coscienze, tra le luci di una pista da ballo e le luci dell'alba, tra la pioggia di alcol che si diffonde tra la gente e la pioggia vera e propria, quella di cui senti senti solamente il tintinnio interno che esplode sull'asfalto, sui tetti, sulle macchine. Burial è un ricordo passato che si fa memoria, o forse è solamente un disco con un'anima grande quanto i nostri timori.

Balthazar Smith

1 commento:

Anonimo ha detto...

se nn esiste cosciente cognizione del passato nn esiste futuro, esiste un presente incerto, sradicato, pretenziosamente proiettato in un futuro che se si guarda alle spalle è cieco, se guarda avanti a sè vacilla e nn ha una meta.